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Ogni grande civiltà, con le più svariate metodologie, è stata in grado di conservare e tramandare la propria storia ai posteri. A cominciare dai caratteri cuneiformi delle popolazioni mesopotamiche, gli scribi hanno fatto pervenire fino a noi le vestigia della loro civiltà e il lascito culturare a essa connesso. Gli strumenti sono cambiati ma l’intento è sempre
rimasto lo stesso.
Blocksize War può considerarsi, a buona ragione, una moderna tavola mesopotamica d’argilla, con Jonathan Bier a interpretare il ruolo di novello scriba dove da eccezionale quanto privilegiato spettatore di tali vicende, ne ha compreso la preziosissma utilità storiografica e ne ha realizzato un avvincente testimonianza, plasmata sotto la sua personale lente d’ingrandimento. Accanto alla dettagliata successione cronologica degli eventi che hanno caratterizzato gli anni della Blocksize War, l’autore conferisce al testo un taglio introspettivo ma al contempo assolutamente razionale e il più possibile imparziale degli accadimenti, andando ad analizzare in profondità le motivazioni di tutti gli attori coinvolti e
la loro visione di come Bitcoin sarebbe dovuto evolvere.
Vengono infatti descritti in tutta la loro tensione i ruoli e i pensieri delle due fazioni, e vengono sottolineati i punti di forza
e debolezza delle rispettive argomentazioni. L’opera inquadra perfettamente il sentimento del momento forse più pericoloso della giovane storia di Bitcoin e della sua sopravvivenza nel futuro; per la prima volta l’ombra dell’incertezza e del conflitto fecero da padrone al nuovo bene digitale andando a mettere in profonda discussione i suoi principi fondanti di
libertà, ma che tuttavia alla fine ne hanno irrobustito ancora maggiormente la resilienza e la decentralizzazione.

Con la Blocksize War un nuovo tipo di storia è stato scritto di fronte a noi, una storia per certi versi mai vista prima; una storia di guerra che ha messo gli individui e le proprie responsabilità al centro e che nonostante l’elevato livello dello scontro è sempre stata combattuta sul piano intellettuale. A memoria, si tratta della prima “guerra” globale della storia in cui non è stata versata una goccia di sangue. Ciascuno dei protagonisti e degli osservatori esterni di questi eventi, nessuno escluso, può continuare a dibattere, difendere e sopratutto comunicare le propria visione delle cose, nella consapevolezza che l’esito di ciò che ha vissuto, per quanto fausto o infausto rispetto alla propria visione, è il prodotto della più autentica e libera sfida di idee e di modi di vedere il futuro che il genere umano abbia finora mai conosciuto.

Non è un libro per tutti. Non ha la presunzione di esserlo. È indirizzato a chi vuole immergersi nelle profondità culturali e gli aspetti tecnici di Bitcoin a essi legati, al fine di difenderne al meglio i valori fondamentali, soggetti a una costante superficie di attacco.
Crediamo che la conoscenza del passato sia essenziale per formare individui consapevoli e capaci di resistere ai tentavi di attacchi generalizzati. A dispetto delle non poche difficoltà di apprendimento, questo deve essere interpretato come un invito a studiare con rigore e passione non solo il funzionamento di Bitcoin ma anche la sua stessa evoluzione storica. La
protezione della sovranità individuale offerta da Bitcoin dagli attacchi di entità malevole, è basata interamente sulla volontà e dalle azioni delle persone volte a proteggerne l’integrità.

Come è stato sottolineato più volte nel testo: Bitcoin è un sistema anarchico e molti, ancora oggi, non hanno compreso o si rifiutano di comprendere appieno il significato di tale affermazione. La scelta di lottare per questi valori con razionalità, riavvolgendo il nastro della Storia spetta soltanto a noi.

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